IPERCOOP...STOP AI LAVORI IN CORSO.
"CANTIERI APERTI all'Ipercoop di Lastra a Signa, per la nascita di una nuova ala dedicata al settore non alimentare. I lavori sono partiti da alcune settimane del centro commerciale che si affaccia sul lato della rotonda di via Livornese. Nei pressi dell'uscita laterale del centro commerciale gli operai del Consorzio Etruria hanno già posato le colonne in cemento e le pareti laterali della nuova struttura."Iniziava cosi' l'articolo apparso su LA NAZIONE del 8/3/2008 di Lisa Ciardi.Qualcosa pero' e' successo in questi giorni.
Precisiamo fin da subito che ne la RSU ne i sindacati sono mai stati informati dei lavori di ampliamento dell'ipercoop,abbiamo saputo tutto dai giornali.
La notizia invece è che il cantiere adesso è stato posto sotto sequestro dall'arma dei Carabinieri.
"Sin nel progetto originario dell'Ipercoop - spiegano da Unicoop Firenze - erano previsti dei volumi che non avevamo mai realizzato e che ora permetteranno di arrivare alla stessa cubatura dell'edificio precedente l'Ipercoop (le ex ceramiche Bagni ndr). L'intervento si concluderà probabilmente a fine anno, con l'ingresso di una nuova struttura di vendita all'interno dell'ipermercato".
Strano davvero questo modo di intendere la parola PARTECIPAZIONE per Unicoop.

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1 commento:

blear00 ha detto...

La notizia che Unicoop abbandonerà la politica dei prezzi bassi pare coincidere con tutta una serie di movimenti, iniziati già parecchio tempo fa.
L'economia di mercato richiede un asset strategico particolare, che poco, spesso, ha poco a che vedere con la valorizzazione dell'individuo. Si tende, più o meno violentemente, a considerare la logica dei numeri non in funzione delle persone ma dei profitti, e c'è chi spinge più e chi spinge di meno su questa leva.
Certo è che, aziende commerciali delle grande distribuzione sono oggi più che mai ai ferri corti tra di loro.
E' probabile che aziende particolarmente solerti nel saldare le fatture ai fornitori, come nel caso di Unicoop che paga a breve periodo contrariamente a quasi tutti i concorrenti che pagano a 120 e più giorni le fatture delle merce acquistata ai fornitori. Questo è un ulteriore mezzo per i le aziende della grande distribuzione per guadagnare, infatti se tra i soldi incassati dai clienti finale e quelli che devono corrispondere ai fornitori passano 120 giorni anzichè 60 giorni è un bel periodo in più per investire a vario titolo gli incassi.
Come si può ben capire, chi vende vende e non fa beneficienza, fa solo il proprio tornaconto, più o meno.
Operazioni benefiche, filantropiche, sbandierate ai quattro venti finiscono per apparire quello che in realtà crediamo che siano...forme di pubblicità, di autopromozione. Dovremmo avere il coraggio di far cadere le facciate perbeniste che molte aziende hanno.
Alcune di queste si tacciano di essere attente all'ambiente, ma basterebbe dare un'occhiata dove vengono smaltiti i rifiuti per vedere che ciò che si fa è un po' diverso da ciò che si dice. Per non parlare poi del dilagante fenomeno delle aziende-cooperative outsorcing, ovvero i cosiddetti "appalti", personale che gode di diritti assai minori dei dipendenti, un po' come dire dipendenti di serie B o di serie C.
Allora, molte tutele riservate ai dipendenti chi le paga?
Esistono casi di dipendenti, nella stessa azienda a cui vengono riconosciute ben 91 ore di permessi retribuiti all'anno, più 27 giorni di ferie, mentre altri che lavorano a fianco ne possiedono solo 24 solo perchè assunti in epoche di vacche magre...La storia è sempre quella, a fronte di enormi privilegi cui nessuno vuol rinunciare ci sono altri che hanno poco o nulla.
Si parla tanto di casta, politica, ma si ha il forte dubbio che questa casta, di senatori, parlamentari e manager pubblici incapaci, sia lo specchio di ciò che esiste più in basso...Staremo a vedere il proseguio delle questioni nei prossimi mesi.
Frattanto, a giorni dovrebbero essere notificate le comunicazioni aziendali ai 24 dipendenti indagati per furto, e anche questa parentesi già ampiamente divulgata a mezzo stampa.