Il salario dimenticato




In questi giorni si è tornati a parlare di questione salariale.A tal proposito un nostro delegato ci invia un articolo apparso su Mia Economia...lo pubblichiamo volentieri.


I prezzi aumentano ma di sicuro non è colpa dei lavoratori. Perché l’Istat ha avvertito: in base ai calcoli di luglio le buste paga cresceranno quest’anno di appena l’1,8%. La crescita più bassa degli ultimi 4 anni.
L’inflazione corre? Voi no, siete al palo, almeno se siete dei lavoratori dipendenti. Già, perché Istat ha appena avvertito che le retribuzioni contrattuali a luglio sono cresciute dello 0,1%.
Un raffronto annuale indica una crescita di appena dell’1,8% rispetto a luglio 2006, il più basso dato di crescita registrato negli ultimi 4 anni.
Nel confronto annuale gli aumenti delle retribuzioni più significativi sono stati registrati nell’energia elettrica, gas ed acqua (+5,1%), edilizia (+4,1%), servizi alle famiglie (+3,5%).
Viceversa gli incrementi più bassi sono stati quelli di militari e assicurazioni (per entrambi +0,6%) e per le forze dell’ordine (+0,3%).
Guardando alla copertura contrattuale l’Istat ha riscontrato una marcata riduzione della quota dei contratti in vigore: dal 40% di giugno al 25,7% di luglio. Nel periodo gennaio - luglio 2007 l’aumento delle retribuzioni è stato del 2,5% rispetto ai primi sette mesi del 2006.
Il parallelo è inquietante. I salari sono bloccati e intanto alla fine di luglio risultano in vigore appena 40 accordi che regolano il trattamento economico e normativo di 3,4 milioni di dipendenti.
Sull’altra sponda ci sono 36 contratti nazionali di lavoro scaduti, che riguardano qualcosa come 8,9 milioni di dipendenti e al 74,3% del monte retributivo totale.
“I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto – si legge nel comunicato Istat – sono in media 11,1, in calo rispetto a giugno 2007 (13,5 mesi), ma in forte crescita rispetto al medesimo mese dell’anno precedente (7,9). L’attesa media distribuita sul totale dei dipendenti è di 8 mesi: erano 7,7 a giugno 2007 e 3,1 a luglio 2006”.
Quanto basta per nuove polemiche. Da una parte Confindustria dice che lo stallo dei salari è causato dalla pressione fiscale. Dall’altra Rifondazione Comunista attacca, ricordando che il fatturato delle imprese è raddoppiato e da tempo sono scaduti 36 contratti di lavoro, pari al 74% delle retribuzioni totali.
E nel frattempo si sciopera meno. Nel periodo gennaio-maggio 2007 il numero di ore non lavorate per conflitti (originati dal rapporto di lavoro) è stato di 824mila, il 63,4% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2006.
Le principali motivazioni dei conflitti nel periodo sono da imputare al rinnovo del contratto di lavoro e alle altre cause, con quote percentuali sul totale delle ore non lavorate rispettivamente pari al 26,2 e al 41,1%.

fonte:MiaEconomia.
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