IL LAVORO NERO IN CALO



Il dato potrebbe essere impressionante: tra il 2000 e il 1° gennaio 2005 i lavoratori in nero presenti in Italia sono diminuiti di 316.600 unità. E, nello stesso periodo, quelli regolari, invece, sono cresciuti di 1.198.400.
Lo rivela una indagine della Cgia (Confartigianato)di Mestre, l’associazione mestrina degli artigiani chiarisce anche che stiamo parlando di unità di lavoro standard. Un parametro, quest’ultimo, che l’Istat identifica come posizioni lavorative (siano esse regolari o irregolari) a tempo pieno (cioè di 8 ore al giorno).
Secondo la Cgia di Mestre le ragioni di questo risultato vanno ricercate nella regolarizzazione degli extracomunitari avvenuta con la “Legge Bossi-Fini” (governo Berlusconi) e negli effetti dispiegati nel tempo dalla cosiddetta “Legge Treu” (primo governo Prodi).
“Visto che in questo quadriennio la crescita economica è stata molto molto modesta – commenta il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – crediamo che questo risultato sia dovuto principalmente alla combinazione di questi due provvedimenti”.
Bortolussi ricorda che con l’approvazione della Bossi-Fini tra i 600/700mila extracomunitari regolarizzarono la loro posizione lavorativa contribuendo moltissimo ad aumentare il tasso di occupazione nel nostro paese.
“Inoltre – dice ancora-, la maggiore flessibilità introdotta nel mercato del lavoro con la Legge Treu, che è andata a regime proprio agli inizi di questo decennio, ha sicuramente fatto emergere molto lavoro nero”.
Il segretario Cgia sottolinea che dal fenomeno bisogna escludere la legge Biagi, visto che è stata approvata nel 2003 e quindi “i suoi effetti si sono dispiegati solo successivamente al periodo temporale interessato da questa analisi”.
In attesa di poter elaborare dati statistici più recenti, proseguono dalla CGIA di Mestre, c’è la convinzione che gli effetti della Legge Biagi e dell’azione di controllo avviata dall’attuale ministro del Lavoro, Cesare Damiano, soprattutto nei cantieri edili possa in qualche modo migliorare il trend che abbiamo registrato tra il 2000 e il 2005.


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