Lunedi' 4.08.08-

Coop sotto...ATTACCO!


La Finanziaria mette fine alla tassazione agevolata dei prestiti sociali.
Undici miliardi di euro. Vale tanto il prestito sociale in casa Coop Italia.
Dopo la spesa, carrello parcheggiato di fronte agli sportelli del punto vendita, il socio apre un comodo libretto e versa i suoi risparmi.
Rendimenti in linea con i titoli di Stato, ma fino a ieri a tassazione agevolata (12,5%). Unico tetto è il limite massimo di 30mila euro.
Un buon affare per oltre un milione di soci prestatori di Coop Italia e un meccanismo vitale di autofinanziamento per la cooperativa.
anto che nel 2007, tormentato nell'ultimo semestre dallo scoppio della bolla suprime sulle piazze finanziarie, sono stati 48mila i nuovi soci prestatori, un dato in aumento, dopo la brusca flessione 2006, solo 17mila soci in più.
Tuttavia, pur aumentando la torta del prestito sociale (+0,4%) lo scorso anno è diminuita la quota procapite, dai 10.324 mila euro del 2006 ai 9.922 del 2007. Altra faccia della crisi dei consumi e della dieta forzata dei portafogli.
Ma il 2008 rischia un'ulteriore tirata di cinghia, stretta dal provvedimento Tremonti che alza il prelievo fiscale dal 12,5 al 20%, rendendo più convenienti i titoli di Stato (Bot e Cct) fermi al 12,5%. L'armonizzazione fiscale a metà ha mandato su tutte le furie Aldo Soldi, presidente di Ancc Coop, che dopo la manovra finanziaria vedrà sfumare 50 milioni dalle casse del movimento delle coop di consumo, bersaglio numero uno del ministero dell'Economia.
Anche Luigi Marino, numero uno di Confcooperative, ha espresso parole dure: malgrado l'inasprimento normativo non tocchi più di tanto la centrale cooperativa, sulla misura del governo «c'è l'impressione di un accanimento contro le coop». Lo strumento del prestito sociale in casa Confcooperative ha dimensioni più leggere rispetto alla Lega: coop più piccole e minor numero di soci che non superano la soglia di 50 milioni per far partire la mannaia del fisco. Ma lo sgomento è identico. Perché il prestito sociale è il mezzo di finanziamento per coop sottocapitalizzate, l'armonizzazione (a metà) rende le società cooperative simili alle spa.
I capitali del prestito sociale sono investiti, prima di tutto, per l'attività della cooperativa e quindi sono impiegati in immobili, terreni, attrezzature, merci e strumenti per i punti vendita. Sugli strumenti finanziari delle cooperative vigila la Banca d'Italia. In particolare il prestito sociale è regolamentato dalla deliberazione del Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) del marzo 1994 e dalle istruzioni della stessa Banca d'Italia. La raccolta è riservata esclusivamente ai soci iscritti da almeno tre mesi nel libro soci, come prescrive la normativa.
FONTE:VITA.IT

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